Marco Vedani, direttore generale dell’azienda con stabilimento a Parona, ha partecipato a un convegno internazionale sul futuro dell’economia circolare

Parona, 28/6/17 – L’alluminio è un materiale diffusissimo in tutti i settori, è il metallo più utilizzato al mondo dopo il ferro. Le nostre case, le nostre automobili, e un’infinità di oggetti della vita quotidiana sono realizzati con l’alluminio, grazie alla sua leggerezza, durata e resistenza. Ma la caratteristica più interessante di questo materiale la scopriamo quando non ci serve più, e lo vogliamo eliminare come rifiuto: qui accade qualcosa di magico, perché se opportunamente trattato l’alluminio può essere recuperato completamente, ritornando a essere esattamente uguale a quello utilizzato all’inizio del processo, e potendo quindi essere riciclato all’infinito. L’alluminio è dunque la perfetta incarnazione dell’idea di economia circolare, cioè il modello sempre più diffuso di crescita sostenibile, che prevede che gli scarti di un ciclo di produzione e consumo, anziché essere eliminati come rifiuti, vengano recuperati e trasformati nella materia prima per il ciclo successivo, e così via all’infinito. In un mondo sempre più popolato, con consumi in costante crescita e produzione di rifiuti sempre più consistente, l’economia circolare rappresenta l’unico modo di guardare con serenità al futuro del nostro Pianeta.

Questa lunga premessa serve a comprendere l’importanza del lavoro che svolge Intals riciclando l’alluminio e preparandolo per nuovi utilizzi, e del convegno che si è tenuto lo scorso 22 giugno durante lo svolgimento del Metef, la manifestazione internazionale dedicata al mondo dell’alluminio e ai vari settori che intorno ad esso ruotano. Al convegno, intitolato “L’industria dell’alluminio alla sfida del futuro”, hanno preso parte esponenti delle aziende, delle associazioni e della Pubblica Amministrazione, fra cui Simona Bonafè, parlamentare europea e relatrice del progetto sull’economia circolare, Laura Puppato e Gianni Girotto, senatori e membri rispettivamente della Commissione Ambiente e della Commissione Industria del Senato. In particolare Simona Bonafè ha sottolineato che «con le politiche legislative vogliamo spingere e favorire la possibilità di riqualificare i rifiuti come materiale con una vita continua, per fare della circolarità dei materiali un’opportunità di maggior competitività del nostro sistema produttivo», insistendo sull’importanza determinante per il nostro futuro dell’economia circolare, da intendersi non certo riduttivamente come “mercatino dell’usato”, bensì come filiera di aziende cruciali nell’industria mondiale, che hanno bisogno di norme chiare e semplici da applicare. Il ruolo determinante delle fonderie in questo processo virtuoso di circolarità dell’economia è stato ripreso da Marco Vedani, direttore generale di Intals, che ha ricordato che è proprio nelle fonderie che si concretizza il grande sforzo di tutte le famiglie italiane affinché “la lattina usata nel cesto della raccolta differenziata torni rinnovata nello scaffale del supermercato”. L’alluminio secondario – appunto quello ricavato da rottami invece che dai giacimenti naturali – è particolarmente importante per un paese come l’Italia che non possiede la materia prima da estrarre, e Marco Vedani, che è anche vicepresidente dell’associazione delle industrie italiane di alluminio riciclato, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di mantenere i dazi attuali all’importazione che preservano la qualità dell’alluminio prodotto in Europa, evitando l’invasione di metallo proveniente da paesi con standard di produzione molto più bassi dai nostri, e quindi di qualità inferiore. A questo proposito un ruolo determinante lo hanno le leggi europee e nazionali, ma ancora più importante – ha sottolineato Vedani - è riuscire a operare un cambio culturale in tutti i cittadini e in particolare nelle nuove generazioni, per diffondere la conoscenza dei vantaggi della raccolta differenziata, dell’economia circolare e del recupero delle risorse, e la consapevolezza che questa è l’unica strada che ci potrà portare verso un futuro realmente sostenibile.